Michele Bravi, incidente e accusa omicidio stradale – Processo “elementi a suo favore”

E’ passato poco più di un anno dal drammatico incidente stradale che coinvolse il giovane cantante Michele Bravi e nel quale perse la vita una donna di 58 anni, Rosanna Colia, mentre era in sella alla sua moto. Questo pomeriggio Bravi sarà ospite di Verissimo. Sul suo capo pende la gravissima accusa di omicidio stradale in quanto ritenuto responsabile del sinistro mortale. Un tragedia doppia, non solo per la famiglia della vittima ma anche per lo stesso 24enne che sin da subito espresse il suo “profondo dolore” per l’accaduto annullando tutti i suoi impegni e rintanandosi in un silenzio durato diversi mesi prima di tornare, lentamente, sulla scena esibendosi nuovamente su un palcoscenico. Una scelta niente affatto semplice in quanto presa in concomitanza alle pesanti accuse ed in attesa di un processo richiesto dal pm e sul quale presto dovrà esprimersi il gup Luigi Gargiulo del tribunale di Milano, in occasione dell’udienza preliminare inizialmente fissata al 5 dicembre scorso e poi rinviata.

MICHELE BRAVI E L’INCIDENTE MORTALE

Era il 22 novembre 2018 quando Michele Bravi, giovane cantante nato artisticamente sul palcoscenico del talent show X Factor – del quale vinse l’edizione 2013 – alla guida di un’auto avrebbe eseguito una inversione vietata causando un drammatico incidente stradale dagli esiti mortali. Secondo le ricostruzioni eseguite nei frangenti successivi al sinistro, Bravi, alla guida di una vettura di una società di car sharing, si trovava in via Chinotto a Milano quando eseguì l’inversione a “U” vietata, al fine di immettersi nel senso di marcia opposto. Nel medesimo istante della manovra però, arrivava una donna, la 58enne Rosanna Colia, in sella ad una Kawasaki. La centaura non riuscì a frenare in tempo schiantandosi contro la portiera dell’auto guidata da Michele Bravi. Trasportata d’urgenza all’ospedale San Carlo del capoluogo lombardo, la donna non sopravvisse a causa delle gravissime lesioni riportate, perdendo la vita circa un’ora dopo lo scontro.


Michele Bravi subito dopo l’incidente stradale, seppur sotto choc, allertò prontamente i soccorsi. Nel corso delle indagini per appurare le responsabilità del sinistro, il pm affidò ad un perito ingegnere una consulenza cinematica al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. dalla relazione, come riferisce Il Giorno, sarebbe emerso che il cantante avrebbe eseguito quella manovra senza accertarsi se stesse arrivando qualcuno e dunque senza guardare in maniera anticipata prima di girare.

Tramite il suo legale, l’avvocato Manuel Gabrielli, Michele Bravi aveva espresso tutto il suo profondo dolore: “Ho bisogno di fare un passo indietro, lasciare che chi di dovere possa fare il proprio lavoro senza interferenze. Il silenzio è la forma di rispetto a cui affido tutti i miei pensieri”, aveva detto. Lo scorso maggio era stata annunciata la chiusura delle indagini. Lo scorso 5 dicembre si sarebbe dovuta svolgere l’udienza preliminare in cui il gup avrebbe dovuto decidere sull’eventuale rinvio a giudizio del cantante, poi slittata a nuova data a causa dello sciopero degli avvocati penalisti. In seguito alla richiesta del processo avanzata dal pm, l’avvocato Gabrielli a Fanpage.it la scorsa estate aveva commentato: “Michele ci soffre tantissimo e sarà lui a decidere se adire a riti alternativi o affrontare il processo ordinario, con tutta la pressione mediatica a cui sarebbe sottoposto. È una valutazione personale e non legale”, spiegando però l’esistenza di “diversi elementi a favore” del giovane. La prima udienza del processo è fissata al prossimo 23 gennaio.